Ed eccoci qui, per l’ottavo anno ad aspettare

In questi giorni capita di sentire gli amici che parteciperanno a questa grande gara e in loro percepisci l’ansia ma allo stesso tempo la carica di adrenalina che hanno in corpo, una carica che ti viene trasmessa e ti ritrovi qui a pensare al loro e al tuo percorso che, in qualche modo, INSIEME affronteremo, in modo diverso ma sicuramente insieme.
 Allora, malgrado il “massacro” che ti aspetta, sei impaziente di veder arrivare questi grandi atleti, per noi tutti uguali, dal primo all’ultimo, ma soprattutto, non vedi l’ora che arrivino gli Amici, per poter dare a loro un abbraccio, un tè caldo e un piatto di minestra, per poi accompagnarli fuori e indicare a loro la strada per continuare.

Un saluto, una pacca sulla spalla, un applauso e – in certi casi – per gi amici speciali, senti che la lacrima scende senza accorgerti che ti sei emozionata così tanto nel vederli (non nomino nessuno ma tanti sanno).
 Loro ripartono per continuare e portare a termine questa gara così importante e tu rimani per aspettare e accogliere tutti gli atleti che ancora devono arrivare. 
La stanchezza è davvero tanta, ma non hai nemmeno voglia di andare a dormire perché non vuoi perderti nessuno. A un amico hai promesso la torta pesche e amaretti, a due fantastiche fanciulle hai promesso una birra fresca, ad altri l’arrosto con la purea o ancora il minestrone del rifugio…e allora non puoi perdere nessuno di loro perché le promesse le hai mantenute e vuoi condividere un attimo di emozione con ognuno di loro.

Il Tor è fatica per tutti, per chi lo organizza, per chi corre e per noi volontari, ma allo stesso è un’emozione Unica per ognuno di noi.
 Grazie a tutti gli amici e conoscenti che partecipano a questo trail, grazie alla “macchina organizzativa” che rende possibile tutto questo, grazie a tutti i volontari e un grazie speciale va alla mia FANTASTICA squadra di volontari, persone eccezionali che rendono possibile e divertente il Tor al rifugio Coda.


Chapeau a tutti voi

Laura